domenica 10 maggio 2015

STORIA DI UN CORPO


di Daniel Pennac
2012


Sono davvero pochi gli autori di oggi che riescono a scrivere un romanzo davvero originale e fuori dagli schemi. Qualcosa di nuovo e mai letto. E Daniel Pennac, pluripremiato autore francese, possiede questa capacità. L’idea di base, nella sua semplicità, è geniale: raccontare una non-storia (perché non c’è una storia vera e propria) attraverso il diario che un uomo scrive riportando esclusivamente fatti ed eventi che riguardano il suo corpo, dalla giovinezza al momento in cui sta per morire.
Il protagonista non è dunque l’uomo che tiene il dettagliato resoconto nel diario, bensì è il corpo stesso a essere al centro del romanzo. Al lettore non è dato sapere il nome dell’uomo e nemmeno altre informazioni basilari che di solito emergono da subito in un romanzo, ad esempio la professione o la città in cui vive.
Eppure, una volta terminata la lettura, si ha nella propria mente l’immagine chiara ed esatta dell’uomo. Questo perché, nonostante il lettore sia all’oscuro di molte informazioni che lo riguardano, si conoscono di lui dettagli così intimi e personali – che spesso non si ha il coraggio di rivelare nemmeno al medico – che si impara a conoscerlo per via indiretta da quello succede al suo corpo.
Il “proprietario” del corpo è un uomo nato nel 1923 in Francia, che vive un’infanzia infelice a causa del carattere isterico della madre e della prematura perdita del padre, suo unico riferimento. Trascorre un’adolescenza spensierata in collegio e passa le estati in campagna, dove fortifica il corpo lavorando nei campi. Dopo le prime esperienze sessuali e gli studi universitari, arrivano un lavoro di responsabilità e prestigio, il matrimonio, i figli e, infine, i nipoti.
Dal 1936 al 2010 l’uomo annota scrupolosamente gli eventi più importanti che accadono al suo corpo: dalla tonificazione dei muscoli in età giovanile ai primi acciacchi della mezza età, sino alle malattie e ai disturbi dovuti alla senilità. Tutti gli eventi che indirettamente vengono narrati sono registrati come mere cause di determinate reazioni del corpo. Gli eventi, positivi e negativi, che segnano la nostra vita provocano reazioni non solo sulla nostra psiche, ma anche sul nostro corpo. Con il tempo l’uomo acquisisce piena consapevolezza del suo fisico e dei suoi organi, maturando una coscienza che gli permette di imparare a conoscere i propri limiti fisici, soprattutto raggiunta l’età adulta e l’inesorabile avvicinamento della vecchiaia.
L’uomo recepisce con entusiasmo i cambiamenti del corpo in età giovanile e l’esplosione della sua sessualità. Il corpo si sta forgiando e fortificando; anzi, è lui stesso che decide di migliorarlo con l’esercizio fisico per renderlo una vera e propria “macchina da guerra”. Il corpo però è in costante mutamento e, dopo l’apice della giovinezza e il mantenimento dell’età adulta, inizia il suo lento ma inesorabile declino. Nonostante la piena consapevolezza di tale declino, l’uomo conserva per tutta la vita ottimismo, umorismo e ironia, che non lo abbandonano nemmeno nei momenti più critici della malattia che lo colpirà in vecchiaia.
Leggendo questo libro, il pubblico maschile si rivedrà certamente nell’uomo del racconto, sospirando in gran segreto, sollevato per non essere l’unico a soffrire di alcuni disturbi fisici prettamente maschili. Il pubblico femminile, invece, si divertirà nell’apprendere che anche gli uomini, sebbene non siano colpiti da sindrome premestruale, a volte soffrono.


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